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Popetti

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Everything posted by Popetti

  1. Popetti

    GP Bahrain

    Vettel: "Così è frustrante. Ma la Ferrari può ancora migliorare" Brutto colpo per la Ferrari con la monoposto di Sebastian Vettel che è stata costretta al ritiro prima ancora del via del GP del Bahrain, seconda prova del Mondiale di F.1 2016. Una fumata bianca uscita dal motore della sua rossa durante il giro di ricognizione, e il tedesco ha dovuto arrendersi. "Non ho avuto sensazioni. C’è stato un guasto, ho visto molto fumo e ho perso potenza, così ho deciso tornare ai box. Non ho nemmeno versato un goccio di sudore. Speriamo che il motore stia ancora bene”, ha detto ai cronisti di Sky appena rientrato ai box. “L’affidabilità? Stiamo spingendo e sappiamo di poter ancora migliorare. Quella di oggi non è una bella notizia ma dobbiamo aspettare e vedere. È la vita anche se, ripeto, è frustrante”, ha concluso il campione tedesco. Per quello che si è visto in tv in merito al guasto non penso "che il motore stia bene", credo sia un problema legato alla turbina, secondo me si sono rotte le pale che sono poi state aspirate nei cilindri distruggendo il motore. Se osservate il replay, si vede bene che ad inizio rottura dagli scarichi della rossa escono pezzi vari e fumo scuro, subito dopo si rompono valvole, pistoni, testate ecc e fumo di olio\acqua a gogo
  2. Nonostante le premesse della gara scorsa e le lamentele da parte di tutto il mondo del motorsport, manager, piloti, tifosi ecc, la FIA ha voluto rimarcare la sua arroganza, il suo stupido potere derivante solo dal denaro, rifacendo lo stesso incredibile flop piuttosto che piegarsi e ammettere la minchiata galattica. Quello che mi lascia più perplesso è che Jean Todt, un'uomo intelligente che ha passato tutta la vita nelle varie formule, dal rally alla F1, con risultati eccezzionali e ineguagliabili, sia sottomesso ai voleri dello scleroticissimo Bernie. Probabilmente il troppo potere sommato al troppo denaro ed all'età portano a questi scompensi infantili...mah!!
  3. Popetti

    Saldi...

    La donna, per sua natura, durante il periodo autunnale dei saldi si trascina verso negozi e centri commerciali in cerca di gratificazioni per affrontare l'inverno; le si legge in faccia che è ormai sopraffatta dai colori, dai cartellini e dalla carenza di numeri compatibili con il proprio piede. Il cervello, quindi, inizierà a produrre serotonina in quantità per amplificare il buonumore e invogliarla comunque all'acquisto. Nel mentre il compagno ciondola spaesato muovendosi lentamente verso i divanetti per maschi abbandonati dalle femmine, ormai presenti in quasi tutti i negozi e outlet. Il maschio vive il suo momento di maggior difficoltà durante questo periodo, sfiancato dalla compagna e dai ritmi non comuni, egli penserà più volte all'abbandono del branco in favore di una tranquilla vita solitaria, ma la natura giungerà nuovamente in aiuto quando lei, nuda e provocante, indosserà il tacco 12 in modo da favorire la libido e l'accoppiamento. P.S.: tratto da una storia vera
  4. Chiedo scusa per l'assenza di Zecchin dovuta ad un imprevisto dell'ultimo momento Grazie
  5. Anche in questa pista, come da inizio campionato, non riesco a trovare un setup soddisfacente, che abbinato agli anni che passano ed il poco allenamento ha decretato la mia gara più fallosa di sempre Forse ieri sera il mio inconscio mi diceva che dovevo assolutamente trombare qualcuno o qualcosa... Chiedo umilmente scusa all'amico Tancio per il bis di cannonate in staccata e anche a Faccio e\o un'altro pilota di cui non ricordo il nome, sempre per il medesimo errore...tranvata galattica da vero collione Per questa sera ho già predisposto una seduta di fustigazione con Otto, Fede e Doria atta ad espiare le mie colpe Spero di riuscire a far meglio nelle prossime...sempre che Iarno non mi ritiri la patente Complimenti per la magistrale diretta
  6. Benvenuto Alex daa...Milano? Anticipo gli admin per favore metti nome e cognome in firma
  7. Purtroppo, anche se vicino a casa, l'appuntamento culinario lo devo saltare per motivi lavorativi ma a misanino ci sarò di sicuro A presto
  8. A qualcuno stava simpatico e ci ha costruito sopra un personaggio. Ad altri stava allegramente sulle scatole per il suo modo furbo di trattare la gente, arrivando anche al disprezzo e al dileggio. Di sicuro di Nelson Piquet si può dire tutto tranne che non sia stato un personaggio che ha segnato la F.1. Proprio in Ungheria c’è forse l’unico momento in cui la sua classe è passata alla storia, con quel sorpasso all’esterno ad Ayrton Senna chiudendo la curva in controsterzo. Senza il drs attuale, senza tutte quelle menate che vengono usate oggi, anzi probabile che quella manovra, lui sulla Williams, Senna sulla Lotus, potesse essere sanzionata perché Piquet in pieno rettilineo aveva messo due ruote nell’erba per passare la Lotus del rivale brasiliano. Ma il loro era odio, non competizione e questo fa capire il perché di una manovra spettacolare passata alla storia. E allora, ripercorriamola questa storia di Nelson Piquet. Al giorno d’oggi farebbe sensazione vedere un pilota disputare cinque GP con tre monoposto diverse, ma anche all’epoca la cosa non passò inosservata. Piquet, la scommessa Purtroppo, però, per Nelson Piquet non c’erano alternative e pur di correre in F.1 si arrangiò al meglio. In Germania debuttò in F.1 con una Ensign, la gara dopo in Austria, Olanda e Italia era al volante della McLaren M23 riservata ai giovani nel programma Marlboro cominciato l’anno prima. Poi in Canada, fine stagione, per Piquet ci fu l’arrivo alla Brabham Alfa Romeo, squadra con la quale il brasiliano ha disputato sette stagioni vincendo due titoli mondiali. Anche se qualcuno lo chiamava zingaro, per via di una certa filosofia di vita, in realtà Nelson Piquet è sempre stato un pilota stanziale, uno che difficilmente cambia squadra perché legato ai rapporti umani. Due brasiliani molto diversi Ma quando si presentò al via delle gare nel 1978, in pochi avrebbero scommesso su di lui. Anche perché l’anno precedente, nella F.3 europea, le aveva prese di santa ragione da Piercarlo Ghinzani, vincitore del campionato, e da altri novelli campioni più accreditati di Nelson. A dire il vero, anche in F.3 si era vista una speciale predisposizione alle donne, sport in cui Piquet ha eccelso presentandosi sempre con mogli e fidanzate di assoluto livello. E forse proprio per questo, nel confronto con l’altro brasiliano della sua epoca, Ayrton Senna, il contrasto era molto evidente: donnaiolo e sempre pronto a fare baldoria Piquet, quasi monacale e maniacale Senna. La rivalità trovava quindi le sue fondamenta anche nel diverso modo di affrontare la sfida in F.1. A giocare a favore di Nelson Piquet fu però il compagno di squadra Niki Lauda. L’austriaco, divorziato dalla Ferrari, con la squadra diretta da Bernie Ecclestone per Piquet è stato una specie di maestro da cui apprendere i rudimenti delle corse. La messa a punto, per cominciare, la tattica e la visione di gara. Che Nelson fosse veloce lo si è capito però subito. Nel GP Usa Est del 1979 partì in prima fila, la prima pole invece fu del 1980, a Long Beach, poi bissata in Canada. E finita male dopo una toccata con Alan Jones che spedì, senza complimenti, il brasiliano contro il muro subito dopo il via. Eppure l’anno migliore di Piquet, in quanto a prestazioni, fu il 1984, con la conquista di 9 pole position, peccato che la sua Brabham BMW turbo non fosse affidabile come le rivali, ma a quel punto Piquet vantava già due titoli mondiali, vinti nel 1981 e 1983, sempre con la Brabham. Contro la Ferrari Nelson ha potuto dire poco, perché nella trionfale stagione 1979, quando Scheckter e Villeneuve dominarono, la Brabham Alfa non era un fulmine di guerra, tanto che a metà stagione si passò dal motore V12 Alfa a un più classico Ford V8 con il quale corse anche nel 1980. E il 1979 rimane la stagione più difficile per Piquet, con tre uscite di pista in Argentina, Francia e Italia e il 15.posto nella classifica iridata con appena 3 punti. Alan Jones, la “bestia nera” La sua bestia nera furono però Alan Jones e la Williams, con i quali lottò duramente nelle due stagioni 80 e 81. In quest’ultima ebbe la meglio vincendo il primo titolo iridato grazie alla accesa rivalità fra i due compagni di squadra della Williams. Per tutto l’anno Reutemann e Jones si rubarono punti a vicenda e la scuderia inglese, senza nasconderlo, era dalla parte di Jones. In Brasile, infatti, Reutemann rifiutò di obbedire agli ordini di scuderia, che imponevano il sorpasso a favore del compagno di squadra. Da quel momento, seconda gara del mondiale, i due corsero da separati in casa. Alla fine della stagione Piquet vinse il titolo per un solo punto su Reutemann e 4 su Jones. In Sudafrica, gara non valida poi per il titolo, aveva vinto Reutemann davanti a Piquet. Con quei punti sarebbe stato lui il campione del mondo e invece… Diverso il discorso nel 1983. La Ferrari ha una monoposto imbattibile ma fragile quando è il momento di tenere botta. Arnoux e Tambay segnano pole a ripetizione, vincono il mondiale costruttori ma contro Piquet c’è poco da fare. In quella stagione cominciano i collegamenti TV prima del via e Nelson si distingue con una serie di battute ai danni del telecronista che lo intervista. Diventa subito un personaggio e quando finisce alla Williams, con Nigel Mansell compagno di squadra, la lotta fra i due è feroce, nella tradizione dei compagni di scuderia, ma la TV rende simpatico e popolare Nelson a scapito di Nigel, visto come un orso. A Imola, però, Piquet rischia grosso. Paura a Imola Siamo al Santerno nelle qualifiche del GP del 1987. A oltre 300 all’ora Piquet esce alla curva del Tamburello, quella che sette anni dopo sarà fatale ad Ayrton Senna. Nelson riporta un trauma cranico ma vuole correre anche se i medici si diranno contrari. Piquet salta la gara ma percorre un giro di pista in sella a una moto e, senza casco, saluta il pubblico che sportivamente lo acclama. A fine anno arriverà il terzo titolo mondiale davanti a Nigel Mansell complice anche un grave incidente del pilota inglese. A Suzuka, durante le prove del venerdì, la Williams si scompone, urta contro le barriere. Per Mansell è la fine della stagione visto che sarà costretto a saltare anche il GP d’Australia. Nelson Piquet vince il titolo ma divorzia dalla Williams. Disputa la stagione 88 al volante della Lotus Honda turbo, ma non ottiene vittorie. Gli va peggio nell’89 con la Lotus Judd: pochi cavalli, nessuna vittoria nell’epoca della McLaren Honda e della Ferrari che ha rivoluzionato il mondiale tecnicamente col cambio al volante e le molle a barra di torsione. Piquet vs Schumacher Nel 1990 Piquet va alla Benetton. Lo ha voluto il nuovo manager della scuderia, il giovane Flavio Briatore. Piquet torna alla vittoria a fine stagione 90, vincendo il GP del Giappone e d’Australia, chiude il mondiale al terzo posto. Nel 91, ultima sua stagione, vince ancora in Canada, ma a fine anno arriva Michael Schumacher. Il tedeschino va forte, è veloce. Fino a quel momento, GP d’Italia a Monza, Nelson Piquet aveva in squadra Roberto Moreno, brasiliano come lui, ma non certo un pilota impegnativo. Le ultime cinque gare della stagione 91 per Nelson sono all’insegna della difesa. La classe e il mestiere di Piquet emergono e alla fine fanno la differenza nel confronto diretto con Michael Schumacher. Ma Nelson ha capito che la sua epoca è finita e lascia la F.1 senza rimpianti. Ha corso con una generazione di piloti che hanno scampato la morte e questa, per Nelson, è la vittoria più bella. Ma lo capirà dopo un grave incidente a Indianapolis nella categoria che disputa la 500 Miglia. Poi qualche fugace apparizione nella F.3 brasiliana, con modella nuda al fianco, il figlio Nelson jr che approda alla F.1 con Briatore e poi il caso Singapore, con le accuse di padre e figlio al manager piemontese e l’uscita dalla F.1 di junior che però quest’anno ha vinto la F. E tornando alla ribalta mondiale. E poi a Zeltweg, col raduno dei piloti del passato e con Nelson senior scatenato in discoteca e al ristorante a fare battute, ricordare il passato e a guardare le belle donne. E tutto, però, si raccorda con questo GP a Budapest, a quel sorpasso all’esterno a Senna. Una manovra che riassume una intera carriera nello sport, più dei titoli mondiali.
  9. Invio le più sentite condoglianze da parte del Team Seven
  10. Mi sa che farò la stessa fine di questi quà
  11. Purtroppo non ho molto da dire, fra me e Fede è andata più o meno così ... Mi piacerebbe sapere perchè non è stata rispettata la procedura di partenza dietro la safety car, a metà giro di lancio abbiamo visto Otto sorpassarci e poi fermarsi
  12. Il titolo dovete leggerlo mentalmente con la stessa voce di Paolo Villaggio in Fantozzi. Un tempo per dire a qualcuno in modo brillante che aveva rotto i coglioni si usava dire "sei simpatico come un riccio nelle mutande", oggi potremmo aggiornarlo con "sei simpatico come un gruppo su WhatsApp". I gruppi di WhatsApp, per chi non lo sapesse, sono formati con questa gerarchia: Il fondatore del gruppo. (L'Odino della rottura di coglioni) Gli amministratori creati dal fondatore. (I fedelissimi di Odino che hanno diritto esattamente come lui di cambiare nome al gruppo, immagine profilo e che possono invitare altre persone nella chat) Le spugne. (Si ritrovano nel gruppo contro la loro volontà ma non lo abbandonano continuando a sorbirsi notifiche e informazioni superflue) Il cazzeggiatore. (Quello che interviene solo con minchiate o argomenti fuori tema, figura pericolosissima se coincide con un amministratore o con Odino stesso) L'animalista. (Figura mitologica, lanciatrice di petizioni online e di cause importanti come salvare i gatti bonsai dal commercio) Il vegano. (Non vede l'ora di farti sapere che sta benissimo e che non parteciperà alla grigliata a meno che non ci siano bistecche di lupino) Il confuso (Colui che manda messaggi assolutamente personali per poi scrivere «Scusate ragazzi, non era per voi, mi spiace, le emorroidi sono un brutto problema non potete capire...». ) Quello che si leva dalla chat (Si leva 3 minuti dopo esser stato inserito nella chat di gruppo, ma viene reinserito costantemente da uno degli amministratori) Forse si stava meglio un tempo, prima di tutta questa tecnologia; negli anni '60\70, quando la gente diceva "facciamo una cosa di gruppo" tutto finiva diversamente e i coglioni al limite ti facevano male per altri motivi
  13. Nome del Team: Team Seven Pilota 1: Federico Zecchin Pilota 2: Giuseppe Reali Riserva: Otto Legnaro
  14. Per quello che ne so, il cancro del vetro ce l'ha anche AC A parte gli scherzi, credo che siccome anche i vetri per automobili sono prodotti in scala industriale, può succedere che qualche esemplare non abbia subito un corretto processo di tempera e si siano generate forti tensioni nello stesso che, in determinate condizioni, caldo, freddo, graffi, ecc, lo possono portare alla rottura improvvisa. Potrebbe anche essere stata la staffa su cui è montato per salire e scendere, magari lo teneva caricato in piega e poi, col tempo, ha fatto crack Comunque complimenti per la sfiga
  15. Auguri, Buon Compleanno
  16. Popetti

    WAR GAMES

    Nelle pause fra un campionato e l'altro penso che lo proverò. Graficamente sembra molto bello e credo ci sia anche una componente strategica dietro, un pò come i carri. Di sicuro in mare hai pochi posti dove nasconderti e la nave ha bisogno del suo tempo per manovrare, però dipenderà un pò dalle mappe, se ti trovi in battaglia in un fiordo deve essere molto divertente. Ma si possono formare squadre, convogli o cose del genere? Magari una corrazzata, un incrociatore pesante, uno leggero, ecc? Comunque lo farò presente a Otto che è un grande appassionato di barche e barchini, appena può va su al lago (di Como) a far girare il suo modello a vela
  17. Popetti

    WAR GAMES

    Anche la battaglia navale deve essere interessante Io, anche se ci gioco pochissimo per scarsità di tempo, ho questo https://www.youtube.com/watch?v=Wvf71_UAoDU Ogni tanto un paio di cannonate le sparo
  18. Complimenti anche a te Tommaso, bellissimo lavoro Certo che siete tutti molto appassionati e professional, bravi!! Con le ottime postazioni che avete fatto si potrebbe fare un'esposizione o anche indire una specie di gara fra portali e premiare le più belle ed intriganti
  19. Complimenti per il lavoro William ottima l'idea di usare quei profilati di alluminio, niente saldature, leggeri, sembrano molto robusti e con la possibilità di fare tante regolazioni tramite le slitte. Il tocco finale, da vero tecnico, sono le rotelle per alzarla in piedi e spostarla dove vuoi..io non ci sarei mai arrivato Forse l'unico problema è che entrare e uscire non è proprio agevole, almeno per me che sono un pò stagionato con le ossa rotte
  20. Buon Compleanno inossidabile Grecaccio, 100 di questi..sim!
  21. Auguri, Buon Compleanno
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