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Popetti

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  1. Se non lo hai già, da qui puoi scaricare il ModSync che, inserito nella directory principale di Assetto Corsa, provvederà ad installare quello che ti serve: http://www.racingontheweb.net/campionati/modsinc/MODSinc_3-3-5/ROTWModSinc.zip Da qui scarichi le skin per il campionato: http://www.simleague.net/forum/showthread.php?12586-Skinpack-F1
  2. Vendo ricambi usati ,ma in buone condizioni, per Williams FW14
  3. Nome e cognome: Giuseppe Reali Vettura: Williams FW14
  4. Nato il 5 settembre 1939 a Porza, Clay Regazzoni è tra le poche figure ticinesi ad essere entrate nel mito e nella leggenda. Con quei suoi baffi da esistenzialista, quel sorriso guascone e quella schiettezza disarmante, Clay è stato un personaggio unico e carismatico. Alla Ferrari era noto come l’ultimo dei romantici. Ciò che fece grande la leggenda di Clay, fu da un lato l’incredibile successo, ottenuto provenendo dal nulla, e dall’altro la tragedia, occorsagli il 30 marzo 1980 sul circuito di Long Beach, schiantandosi ad oltre 200 all’ora, a bordo della sua Ensign senza freni. Uno schianto che lo costrinse a vivere su una sedia a rotelle per 25 anni, fino all’altro incidente, avvenuto quasi 12 anni fa, il 15 dicembre 2006, questa volta non in gara, ma al volante di un’auto qualsiasi, mentre stava recandosi a Parma a una riunione che raggruppava possessori di auto d’epoca. Il successo Clay arriva relativamente tardi nel mondo delle macchine da corsa. Appassionato di motori, fa l’apprendistato di carrozziere nella ditta dello zio a Mendrisio. A 24 anni, spinto da un’irresistibile attrazione per la velocità, incomincia a fare gli slalom e le corse del campionato svizzero con una Austin Sprite 950. Nel 1965 partecipa a un corso di pilotaggio, dove viene insignito come miglior pilota, guadagnandosi l’ingaggio nella Formula 3. Dalla Formula 3 passa alla Formula 2, dove nel 1970 diventa campione europeo con una Tecno, vincendo 4 gare su 8. Ciò che stupisce, sin da queste prime gare, non è solo la bravura, ma anche il coraggio, la capacità di prendere dei rischi. Nel 1970 Clay approda alla Formula 1 con la Ferrari. Il suo debutto è sensazionale: 4° posto al Gran premio di Olanda, cui fa seguito, il 6 settembre 1970 (data indimenticabile per molti ticinesi) la vittoria al GP d’Italia. Quel giorno Monza è tappezzata di bandiere rossocrociate. C’è chi parla di enclave svizzera. Il tributo a Clay è trasversale. La stagione migliore di Clay in F1 è il 1974, quando, dopo una breve pausa, torna alla Ferrari con l’amico Lauda, portando la Rossa di Maranello ai vertici mondiali. Il duello con Fittipaldi è teso ed equilibratissimo. Il titolo iridato sfugge di mano a Clay per soli 3 punti. Punti persi a Montecarlo quando, pressato proprio da Lauda, incappa in un testa coda che lo relega alla quarta posizione. Nel 1975 e nel 1976, posizionandosi in quinta posizione, partecipa con Lauda alla vittoria due titoli costruttori da parte del Cavallino Rampante. L’idillio con la Ferrari si chiude nel 1976. In seguito Clay passa alla Ensign, quindi alla Shadow, alla Williams e chiude la sua carriera con la Ensign, nel 1980, con il drammatico incidente a Long Beach. Nel corso della sua carriera in F1 Clay disputa 139 gare, vincendo 5 Gran Premi (Monza 1970 e 1975, Nürburgring 1974, Long Beach 1976 e Silverstone 1979), salendo sul podio 28 volte e collezionando un titolo di vicecampione del mondo (1974). La tragedia La velocità è un'attrazione fatale per Clay. C'è chi racconta di essere salito in auto con lui una sola volta e di non aver mai più ripetuto quell'errore. La spericolatezza fa parte della sua leggenda. Così come fanno parte i numerosi incidenti. Il primo, in Formula 3, nel 1967, quando esce indenne per miracolo da un incidente sul circuito di Montecarlo. Poi quello a Kyalami in Sudafrica nel 1973 quando viene salvato dall'auto in fiamme grazie all'intervento eroico di Mike Hailwood e Jacky Ickx. Infine quello a Indianapolis nel 1977 quando in prova finisce fuori pista a 300 km all'ora senza farsi un graffio. Fin qui gli incidenti benvoluti dalla sorte, cui fanno seguito i due incidenti fatali. Quello nel Gran Premio di Long Beach nel 1980 allorché si schianta contro un muretto a una velocità folle, salvandosi per miracolo, ma subendo gravi lesioni che lo costringeranno su una sedia a rotelle per il resto della sua vita. E poi quello definitivo, il 15 dicembre 2006, sull'autostrada del Sole. L'impegno Se la leggenda di Clay si nutre soprattutto del suo successo e della sua tragica fine, il ricordo di Clay sarebbe incompleto se non si menzionasse il suo impegno a favore dei disabili e dei più deboli. Questo, in fondo, è l'aspetto che più di tutti rende grande Ragazzoni. Perché di leggende è pieno il mondo, ma di uomini di cuore no. A 41 anni Regazzoni si ritrova su una sedia a rotelle. Non molla, non si dà per vinto. Continua a guidare, a partecipare a gare, a competizioni con auto storiche, a rally europei ed africani. Scrive anche due libri È questione di cuore e E la corsa continua. Ma soprattutto si batte a favore dei disabili, creando fondazioni in aiuto alla paraplegia e rispondendo presente a incontri benefici e a molteplici iniziative umanitarie. Un impegno cui non viene mai meno, mostrando una grande generosità. Una generosità per nulla esibita, ma dispensata con semplicità, con il sorriso e con la modestia di chi sente di non fare nulla di eccezionale, ma semplicemente ciò che è giusto ed indispensabile.
  5. Per domenica si prevede qualche nube al mattino, senza precipitazioni, poi sole tutto il giorno Temperature 12°/21° https://www.accuweather.com/it/es/montmelo/1456480/daily-weather-forecast/1456480?day=6
  6. Medaglia al valore per il solito grandissimo Alonso
  7. Sarà un lavoro impegnativo in più per la DG ma credo sia uno dei migliori campionati in circolazione agganciati alla F1 reale. Bravi, complimenti alla sinergia degli staff Rotw e SimLeague
  8. Dopo mesi che non toccavo il volante, ieri sera mi sono divertito molto, forse sarà la primavera Vista la competitività del parco piloti e nonostante abbia fatto solo qualche decina di giri di allenamento, davvero non potevo aspettarmi di più, un terzo posto in gara 1 e un sesto in gara 2 mi hanno fatto tornare le motivazioni e la voglia di gareggiare che non avevo più da tempo. Per questo devo ringraziare infinitamente i miei amici e compagni di Team, Otto e Doria, che mi sono sempre vicini e mi sostengono nel bene e nel male, senza dimenticare il Santo di rotw, incarnato nella squisita personcina di Iarno, per cui chiederò personalmente la beatificazione... Porgo le mie doverose scuse a Lorenzo per la toccatina, sono dispiaciuto ma ieri sera eri fermo come un paracarro e non sono riuscito ad evitarti Ringrazio anche Poli che da vero gentleman mi ha dato strada, senza colpo ferire, per ben due volte Un saluto a tutti e spero di ritrovarvi in pista fra un mesetto per il prossimo interessantissimo campionato
  9. Stasera ci penso io a creare scompiglio in pista
  10. Ciao ragazzi, stasera, dalle ore 21,50, siete tutti invitati a fare il tifo per i vostri piloti preferiti (anche quelli più fetenti) sul canale Youtube di Racing On The Web https://www.youtube.com/channel/UCKAlX72oplTTX-0EqHMNYXA/featured
  11. Il maledetto plugin banna anche dal server
  12. Mi sono guardato quasi tutta la gara in diretta e devo fare i complimenti a tutti i piloti, veramente molto bravi a gestire queste auto difficilissime Ottimi e corretti duelli, sarà sicuramente un campionato molto avvincente, scoppiettante Da sottolineare la grande professionalità degli speaker con le mitiche perle del vecchio Pinguone Alla prossima
  13. Auguri Marco, buon compleanno
  14. Con dispiacere devo comunicare che, per problemi personali sopraggiunti, non riuscirò a prendere parte al campionato. Ringrazio tutta l'organizzazione per il costante e serio impegno che, come ormai da molti anni, ci permette di divertirci col nostro amato hobby A presto
  15. Prego Il motore Honda è sempre quello che scorreggia di più, vedremo cosa combineranno in Toro Rosso
  16. Scusate, ho sbagliato campionato......l'età si fa sentire
  17. Popetti

    Auguri Svitoz

    Augurissimi Vittò, Buon Compleanno
  18. SENNA CONTRO PROST: LA LEGGENDARIA RIVALITÀ ALL’OMBRA DEL SOL LEVANTE 24.02.2018 di Tommaso Nelli Compie oggi 63 anni Alain Prost, leggendario pilota di Formula Uno. Per celebrarlo, ricordiamo una delle rivalità più belle della Storia dello Sport, quella con l’indimenticabile Ayrton Senna. A fare da sfondo il mitico circuito di Suzuka, in Giappone. Una pista, un’evocazione. Per una storia simbolo della F1. Perché Suzuka, più del luna-park fuori il circuito o della sveglia puntata all’alba della domenica, fa venire in mente Ayrton Senna e Alain Prost. Due nomi, una rivalità. Umana e sportiva, aspra e intensa, anche troppo. E che nel Gran Premio del Giappone, per tre anni consecutivi, raggiunse l’apice della sua tensione perché in palio c’era sempre il titolo mondiale. Da una parte, Senna, riflessivo, passionale, mistico, quasi ascetico nell'approccio alle corse. L’empatia col pubblico figlia delle sue gesta al volante, il connubio panico con l’acqua, sotto la quale era il migliore di tutti. Lo fu anche quel 30 ottobre 1988 quando partì in pole, senonché al verde l'Honda turbo della suaMcLaren si spense e si riavviò soltanto grazie al rettilineo in discesa. Imbottigliato nel gruppo, all’undicesimo giro era già terzo. Prost, intanto, era in fuga verso una vittoria necessaria per giocarsi il titolo nell’ultima gara. Dal cielo, intanto, le prime gocce di pioggia, DRS naturale del brasiliano e gradite al francese quanto la luce del giorno a Dracula. La sua McLaren inoltre, aveva fastidi al cambio, lui per un giro dovette cedere il primato alla March di Ivan Capelli, spinta dall'aspirato Judd. Fino al 27.esimo giro, quando Senna, sul rettilineo dei box, lo sorpassò e s’involò verso il trionfo. Quella domenica, sul podio, erano sì rivali, ma ancora non si detestavano. Come invece sarebbe successo dodici mesi più tardi. A Imola, in aprile, il casus belli con Prost che accusò Senna di aver infranto il loro accordo di non attaccarsi nei primi giri di gara. Da quel momento, arrivarono a non rivolgersi più la parola per uno scontro, comunque motivo più che sufficiente per seguire laF1 in un1989 targato McLaren, che ben evidenziò le loro differenze caratteriali. Per un Senna poc’anzi descritto, c’era un Prost maestro di razionalità, fine stratega che otteneva il massimo risultato da ogni situazione e, a detta di una fonte attendibile che visse da protagonista la F1 di quel tempo, il migliore in assoluto nella messa a punto e nello sviluppo della vettura. Il 22 ottobre, sul tracciato “a otto” di proprietà della Honda, il "Professore" aveva ventuno punti in più del "Mago" ma non era ancora campione perché, per la regola degli scarti, doveva rinunciare ai cinque peggiori risultati della stagione.Senna, dunque, con sedici punti da recuperare, in caso di vittoria avrebbe nutrito ancora chances iridate. In prova rifilò 1"730 al francese, secondo, ma avvantaggiato dalla partenza sul lato pulito della pista, che sfruttò prendendo il comando alla prima curva e obbligando l’altro a inseguire. Fino al 47.esimo dei 53 giri, quando il brasiliano, alla chicane prima del traguardo, tentò il sorpasso all’interno. Contatto fra le vetture, ferme nella via di fuga. Prost uscì dall’abitacolo. Senna, aiutato dai commissari, ripartì, sostituì il musetto danneggiato e superò Nannini a pochi giri dalla bandiera a scacchi. Dove transitò vincitore, ma dopo la quale non poté esultare. Il taglio della chicane e l'ausilio dei commissari furono ritenuti irregolari dalla giuria di gara che lo squalificò. La decisione consegnò il titolo a Prost e la rivalità prese le sembianze di una guerra. Chi c’era in quelle ore, ha raccontato che Senna visse quella manovra come un atto deliberato nei suoi confronti. Un tipo di accusa mosso anche da altri, ma che il francese respinse sempre nel suo stile, con diplomatica naturalezza. C’è poi chi gridò al complotto contro Senna, malignando su presunti buoni uffici diProst col connazionale Jean Marie Balestre, al tempo presidente della federazione. Ma i fatti non cambiarono. Di certo, che il paulista non fosse particolarmente amato dai vertici della F1 lo si vide l’anno successivo, nell'ultimo atto di una trilogia da oscar. Fu il più breve e il più violento. Senna mirava al bis mondiale, Prost a riportarlo a una Ferrari a digiuno dai tempi del Sudafricano Jodi Sheckter. A patto di finire quella gara e la successiva ultima davanti il rivale. In prova stesso copione, Senna davanti a tutti, poi Prost che però si trovò ancora sul lato gommato della pista. Nonostante avessero rassicurato Senna dopo le qualifiche, i giudici non invertirono le piazzole di partenza. E al via la Ferrari ne beneficiò fino alla prima curva, dove la McLaren, vedendo uno spiraglio, s’infilò. I due finirono nella sabbia a oltre 200 km/h. Ayrton Senna era campione del mondo. Nei loro commenti a caldo, la sintesi di una rivalità senza precedenti nella storia della Formula 1, favorita da un ambiente dove l’aspetto sportivo era ancora predominante su quello economico, permettendo ai piloti di esprimere, oltre alle loro qualità, anche e soprattutto le loro personalità. Prost: “Ha fatto una cosa che per me, per un uomo che si dice sportivo, che si dice ‘onesto, non è giusto. Ha mostrato il suo vero "visagio". Senna: “Le corse sono fatte così. Qualche corsa finisce alla prima curva, qualche corsa finisce a sei giri dalla fine”. In seguito, avrebbe ammesso l’intenzionalità del gesto.
  19. Chiedo scusa ma per impegni importanti sopraggiunti non potrò partecipare alla prima gara del campionato. Spero di essere presente alle prossime. Un saluto a tutti
  20. Presente, pronto a prender la paga come a Laguna...
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