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Circuito di Falkenberg 14/03/2008


Iarno
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OK diamo più visibilità al primo evento :smilie_daumenpos:

Apertura sessione di pratica ore 21.00

qualifica 21.30

gara 22.00

Ingresso Libero

Vettura - Lotus Elite

2 Gare da 25 minuti

LA LOTUS

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UN PO' DELLA SUA STORIA...

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Lotus: la vera storia

Nata nel 1969 dal genio di Colin Chapman e Maurice Philippe, venne presentata nel 1970, suscitando subito grande interesse ma anche qualche dubbio. L'estrema pulizia e semplicità delle sospensioni, e quel braccetto per il freno, lasciavano perplessi sulla solidità del sistema. Subito però si sospetta che quel cuneo possa essere un'arma imbattibile. Dice Stewart:

"Siamo sinceri, se sarà molto, molto veloce, io non potrò farci nulla". Sarà buon profeta.

Alla fine degli anni sessanta molti progettisti si erano concentrati nello sviluppo di F1 a trazione integrale. Anche Chapman e Philippe si erano cimentati su questa strada con la 63 ma i risultati non furono soddisfacenti. Con la 72 si tentò di ottenere gli stessi risultati di una vettura che avesse minime variazioni di assetto ma che mantenesse le caratteristiche di semplicità e sensibilità di guida di una vettura con trazione su 2 ruote.

Così ricorda Maurice Philippe:

" L'uso di radiatori laterali che consentisse una parte frontale continua e liscia era una mossa ovvia,anche se la loro area doveva essere maggiore rispetto a quella di uno unico anteriore. Freni entrobordo erano un'altra mossa ovvia per dare un basso peso non sospeso e sollevare la sospensione da coppie frenanti. Inoltre le sospensioni erano progettate per ridurre al massimo il rollio e l' "affondabilità" di muso in frenata."

Gli ultimi due obiettivi non vengono però raggiunti e i primi passi della 72 sono difficili. la vettura è poco maneggevole e in curva tende a sollevare la ruota interna. Si cerca di ovviare togliendo l'anti-beccheggio Di ritorno dal Gran Premio del Sud Africa, Rindt la prova a Snetterton ma la messa a punto è problematica, tanto che, dopo averla portata all' esordio in Spagna, il pilota austriaco le preferisce la 49, con la quale vince a Monaco.

E POI ANCORA......

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All'inizio degli anni settanta la Casa inglese, sull'onda della nuova moda delle Sport Estate, vale a dire coupé con carrozzeria hatchback pensate per unire sportività e praticità ("filone" inaugurato da modelli come la Reliant Scimitar GTE del 1968 e la Volvo P1800 ES del 1971), avviò il progetto (sigla interna Type 75) di una nuova sportiva a 4 posti con carrozzeria hatcback in fibra di vetro.

Le più severe norme di sicurezza (specialmente negli USA), imposero alla Lotus di abbandonare la monoscocca in vetroresina per adottare una soluzione che prevedeva un robusto telaio a trave centrale in acciaio e una carrozzeria con pannelli in fibra di vetro montati su una robusta intelaiatura di tubi d'acciaio.

A spingere la nuova sportiva provvedeva un nuovo 4 cilindri in linea bialbero 16 valvole tutto in alluminio di 1973cc, che trasmetteva la sua potenza (155cv) alle ruote posteriori attraverso un cambio manuale a 4 marce d'origine Ford. Grazie alle sospensioni a 4 ruote indipendenti con triangoli sovrapposti, ai 4 freni a disco, al peso contenuto per una 4 posti lunga quasi 4,50 metri (1158 kg) e alla corretta distribuzione dei carichi (il motore era anteriore longitudinale col cambio in blocco e la trazione posteriore), la maneggevolezza era ai massimi livelli.

Insolitamente (per un costruttore che badava più al contenimento del peso che al comfort) gli interni della Elite, caratterizzati da una plancia "futurista" (alla cui definizione collaborò anche Giorgetto Giugiaro), erano comodi, ben rifiniti e riccamente accessoriati (a richiesta si potevano ottenere anche servosterzo e aria condizionata).

Quando debuttò (1974), la nuova Elite (che, in comune con la sua omonima di fine anni cinquanta aveva, in pratica, solo il nome) non raccolse consensi unanimi, per via della linea hatchback. Il successo inferiore alle aspettative costrinse la Lotus a lanciarne, l'anno successivo, una versione dotata di una più convenzionale coda fastback denominata Eclat.

Nel 1976 la Elite beneficiò di un nuovo cambio a 5 marce, mentre nel 1980 alcuni ritocchi (marginali) a carrozzeria ed interni ed un incremento delle cilindrata del motore a 2174cc, originarono la Elite S2. Nonostante i 200cc in più la potenza cresceva di poco (da 155 a 160cv), in compenso miglioravano elasticità, consumi ed emissioni inquinanti.

La produzione cessò nel 1982. In tutto sono state costruite 2.525 Elite (di cui 2.398 prima serie e 132 S2).

La Type 14, che debuttò al Salone dell'Automobile di Londra del 1957 era una piccola coupé 2 posti caratterizzata dall'innovativa soluzione della scocca portante interamente in fibra di vetro, con inserito all'interno una struttura in acciaio. Grazie a questa soluzione la piccola sportiva Lotus aveva un peso "piuma" di soli 506kg.

Spinta da un piccolo 4 cilindri in linea monoalbero in testa tutto in alluminio prodotto dalla Coventry Climax di 1216cc da 72cv, la Elite raggiungeva, grazie alla scocca ultra-leggera, una velocità di punta di 180km/h.

La trazione posteriore, il cambio manuale a 4 marce (d'origine MG), le sospensioni a 4 ruote indipendenti e i freni a disco su tutte le ruote, completavano il quadro tecnico.

Le scocca portante in vetroresina diede, inizialmente, parecchi problemi, tanto che la costruzione venne successivamente affidata agli specialisti Bristol Aeroplane Company. Anche l'impianto elettrico Lucas Automotive diede qualche grattacapo ai proprietari delle prime Elite. Con humor tipicamente inglese la Lucas, i cui impianti erano montati sulla maggior parte delle automobili britanniche, venne soprannominata "prince of darkness" (principe dell'oscurità).

Nel 1959, risolti i problemi iniziali, la Casa inglese) decise d'impiegare la sua piccola sportiva nelle competizioni e approntò un kit di preparazione ufficiale, che includeva un potenziamento a 95cv del motore e un nuovo cambio manuale a 5 rapporti ZF. La Elite ottenne numerose vittorie nella propria classe sia a Le Mans che al Nürburgring.

Nel 1960, una serie di aggiornamenti (volti, soprattutto, a migliorare l'affidabilità e la qualità costruttiva) uniti a qualche ritocco estetico, diedero vita alla Elite S2 .

La produzione cessò nel 1963 dopo 1.030 esemplari prodotti (280 della prima serie e 750 delle S2).

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:smilie_daumenpos:post-46-1205064067_thumb.jpg IL TEMPO STRINGE.....

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post-46-1205064120_thumb.jpg VI CONVIENE FARE IL PIENO

Piccolo suggerimento: una volta appilcata la PGPatcher bisognerà dalle opzioni all'interno del gioco riattivare (sempre se lo si vuole) il ritorno di forza del volante al max....

A presto con nuovi aggiornamenti

Edited by contact
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Bene!! Direi molto bene la prima dei 5 Events che ci saranno nelle prossime settimane, il divertimento sicuramente non è mancato....in pista ma direi fongamentalmente anche nei canali di TS dove "i soliti" ci hanno regalato momenti di umorismo non indifferenti...

Sono soddisfatto, credo che la scelta vettura - track abbia pagato e non poco :clap:

Presto avremo nuove info per quanto riguarda questa serata :dribble:

Grazie a tutti...per avermi dato retta hihihi :bleh:

Edited by contact
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sisi bellissima serata..... :clap::clap: ringrazio Gianluca x il setup che ci ha permesso di stare in pista, ringrazio i creatori di questo mod

che ci regala sempre divertimento, ringrazio Contact per aver creato questo evento che mi ha fatto rivivere tempi passati ..vero Gianluca?

infine complimenti a chi ha partecipato. :smilie_daumenpos:

Edited by Ruy Power
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